venerdì 23 marzo 2012

ACCORDO UE-MAROCCO, DANNOSO PER LA NOSTRA AGRICOLTURA, ENTRERA’ IN VIGORE ALL’INIZIO DI MAGGIO

Nel mese di Febbraio è stato siglato dal Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, un accordo commerciale tra l’Unione europea (UE) e il Marocco ai fini della liberalizzazione reciproca dei prodotti agricoli e ittici.Quest’accordo è stato sottoscritto con una maggioranza di voti pari a 369, a fronte di 225 voti contrari e di 31 astenuti, nonostante apra forti dubbi in materia di diritti degli agricoltori, di lotta contro le frodi, di protezione dell’ambiente e delle norme di sicurezza alimentare.
Il relatore del provvedimento, l’eurodeputato francese José Bové, ha ritirato il suo nome dal documento e ne ha proposto la bocciatura considerando l’accordo dannoso per gli europei, poiché gli agricoltori dell’UE sono unanimemente contrari.
L’accordo dovrebbe entrare in vigore all’inizio di maggio del 2012 e avrà un impatto sul settore dell’ortofrutta di tutti i Paesi dell’Europa mediterranea, perché quest’accordo sancisce una tappa verso la liberalizzazione del commercio agroalimentare tra UE e Marocco, stabilendo l’aumento delle quote di scambio per una serie di prodotti che potranno essere importati a tariffe doganali basse o pari a zero.
Con questa intesa, che riguarda anche il settore della pesca, sarà esentato dai diritti di dogana il 55 per cento delle derrate esportate dal Marocco verso l’Europa, contro il 33 per cento attuale. Nel giro di dieci anni sarà poi esentato dai dazi il 70 per cento delle esportazioni europee verso il Marocco, contro l’1 per cento attuale.
L’accordo produrrà prevedibili effetti catastrofici specie in una situazione come quella italiana, in cui già il settore ortofrutticolo subisce una violenta contrazione dei prezzi all’origine, e sarà, dunque, un ennesimo aggravio per il comparto dell’agroalimentare italiano, che sarà ulteriormente penalizzato a fronte della produzione proveniente da Paesi dove si produce a bassi costi e non vi sono controlli adeguati. Le aziende ortofrutticole italiane si troveranno in realtà a dover competere con produzioni provenienti da un ambiente nel quale il lavoro non è tutelato a livello sindacale e i costi produttivi e della forza lavoro sono di pochi euro al giorno, e comunque molto più bassi rispetto ai nostri standard.
L’accordo che è stato concluso, secondo le associazioni degli agricoltori maggiormente rappresentative provocherà ripercussioni drammatiche sull’occupazione nelle zone rurali dell’UE, causa, tra le altre, l’aumento dei prodotti agricoli provenienti dal Marocco.
Se nelle intenzioni della maggioranza dei deputati del Parlamento europeo l’accordo commerciale con il Marocco ha l’obiettivo di sostenere la transizione democratica che è iniziata con la Primavera araba attraverso un incremento del commercio fra l’UE e il Marocco, di fatto esso apre tuttavia, un evidente problema di distorsione del mercato, legato alle differenti condizioni del lavoro esistenti in Europa e in Marocco.

domenica 18 marzo 2012

Chi non milita, non merita!

"E su tutto la convinzione
che la militanza non fosse che Arte
E che l'Arte non fosse che Azione"

Ogni guerra che si rispetti, è anche una guerra di propaganda. Contro mitomani, millantatori, bugiardi, bori, finti, tatuati a buffo, falsi camerati, gente che non ha mai tirato un pinolo, contro chi non ha mai fatto un minuto di militanza, contro chi non conosce l'odore della soda e della farina, della colla e della vernice. Contro chi non ha mai aperto una sezione, fatto un banchetto, aperto una serranda. Contro chi non ha mai donato una parte di se stesso per un sogno comunitario...

Chi non ha mai fatto un giorno di militanza, non ha mai donato un minuto del suo tempo per un sogno collettivo, non ha mai rischiato per difendere la sua, la nostra Idea!
Presto a criticare gli altri, se hanno idee traversali da dietro una tastiera... Onore a chi difende le propie idee per strada.
Coloro che si vantano della propria ex militanza ed ora pontificano dietro un pc! Non seguite il loro esempio, non ci sono mai piaciuti... "Non aver paura di aver coraggio"

Volantini, odore di manifesti, colla, scope, bombolette e vernice, avambracci che si stringono e gente che ti resta dentro.
Che bella vita abbiamo scelto! La militanza, quella vera...

NO AI POLITICANTI DA TASTIERA!

- chiacchiere + militanza

di Anthony La Malfa

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giovedì 8 marzo 2012

L'ipogeo San Domenico di Foggia da mesi non è visitabile per le infiltrazioni L'eurodeputato Silvestris (Pdl) chiede alla Ue fondi europei per il ripristino

BRUXELLES - Fondi europei per ripristinare l'ipogeo urbano San Domenico di Foggia, dopo l'allagamento dovuto alle infiltrazioni di acqua fognaria e potabile. Lo chiede da Bruxelles Sergio Silvestris, eurodeputato del Pdl, in una interrogazione parlamentare presentata alla Commissione.

"L'ipogeo in questione - scrive Silvestris alla Commissione -, riconosciuto ufficialmente dal catasto regionale delle cavità artificiali per il valore geologico e storico, da mesi non è più visitabile per le infiltrazioni. Ad ottobre, infatti, la percolazione ha determinato un allagamento di una parte interessante dell’ipogeo che probabilmente era parte integrante dell’antico palazzo di Federico II. Da allora sono state disdette decine di visite guidate già programmate dalle scuole".

"Si chiede pertanto alla Commissione - si legge nell'interrogazione - se è possibile attingere da fondi europei per finanziare le operazioni di ripristino del sito e inoltre se è possibile sostenere le attività dell'"associazione Ipogei" di Foggia, da sempre impegnata per valorizzare l'antica costruzione sotterranea".

mercoledì 7 marzo 2012

L’ITALIA AVANTI NELLA RICERCA E LE TECNOLOGIE NUCLEARI

Tutti gli impianti per la produzione di energia elettrica, indipendentemente dal metodo di produzione utilizzato, presentano indubbi vantaggi ma anche possibili effetti negativi e indesiderati.
Questa asserzione è valida soprattutto per le centrali elettriche nucleari, infatti, la reazione di fissione nucleare a catena è per sua natura un processo fisico il cui controllo richiede livelli di attenzione e precauzioni estremamente elevate, sia per la probabilità che la reazione a catena possa divergere accidentalmente e giungere ad uno stadio incontrollabile, che per il fatto che essa avviene a partire da elementi instabili radioattivi, i cui prodotti di decadimento sono a loro volta radioattivi e instabili.
La progettazione, la realizzazione, l’esercizio e la dismissione delle centrali elettriche nucleari, sono causa di rilevanti problemi di sicurezza e affidabilità, che sono rigidamente classificati e regolamentati a livello nazionale e internazionale.
L’IAEAAgenzia Internazionale per l’Energia Atomica” evidenzia come l’obiettivo generale della sicurezza nucleare è quello di proteggere le persone, la società e l’ambiente predisponendo e mantenendo nelle istallazioni nucleari sistemi efficienti di protezione contro i rischi radiologici.
Si evidenzia come la sicurezza nucleare prevede che l’esposizione alle radiazioni radioattive del personale professionalmente esposto e della popolazione sia mantenuta ai più bassi livelli possibili e sia completamente evitato il rilascio indesiderato del materiale radioattivo, riducendo ai minimi termini la probabilità di un incidente nucleare.
Questo approccio conduce alla strategia della difesa in profondità che ha come obiettivi sia di evitare incidenti sia di limitare le conseguenze e prevenire ogni evoluzione verso condizioni più serie.
La difesa in profondità è predisposta su cinque livelli, ognuno dei quali interviene solo ed esclusivamente nel caso di fallimento del precedente, al fine di assicurare le funzioni fondamentali di sicurezza.....

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