giovedì 17 febbraio 2011

EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, SETTE MILIONI DI EURO PER LA CAPITANATA


La Giunta regionale ha approvato un programma di localizzazione di sette milioni di euro per risanare una parte rilevante di alloggi di edilizia residenziale pubblica, su proposta dello IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) di Foggia. L’assessore Barbarente ha espresso soddisfazione per un programma che andrà a determinare un miglioramento delle condizioni abitative di tante famiglie che risiedono in alloggi popolari.
Lo IACP di Foggia ha iniziato la sua attività nel 1928 con 24 alloggi per complessivi 90 vani, oggi ne gestisce 11.478 per complessivi 68.872 vani con nuovi e più comprensibili problemi che si affacciano all’orizzonte e cioè una politica della casa rivolta a migliorare le condizioni delle unità immobiliari e a diminuire il fenomeno del disagio abitativo composto, quest’ultimo, da diverse componenti tra cui la condizione familiare, economica, lavorativa ed abitativa delle singole famiglie.
I fattori che contribuiscono, inoltre, a creare disagio abitativo sono sostanzialmente tre, tra cui le caratteristiche fisiche proprie dell’alloggio (superficie pro-capite, dotazione dei servizi e impianti di vario tipo, idoneità abitativa), la condizione sociale di chi si confronta con il problema dell’accesso alla casa (giovani coppie, giovani soli, lavoratori, migranti, ecc…), i costi abitativi legati all’andamento dei canoni e la loro incidenza sui redditi.
Ma oltre a ciò il disagio abitativo è direttamente funzionale allo sviluppo economico ed alla percentuale di occupati in un territorio.
L’ultimo piano di interventi, dunque, comprende complessivamente 577 alloggi, distribuiti in 280 alloggi a Foggia, 72 a Torremaggiore, 52 a Cerignola, 40 ad Accadia, 36 a San Ferdinando di Puglia, 22 a Carpino, 18 a Monte Sant’Angelo, 16 a Rocchetta Sant’Antonio, 12 a San Severo, 9 a San Giovanni Rotondo, 8 ad Anzano di Puglia, 6 a Candela e 6 a Carapelle.
Tutto questo rappresenta un piccolissimo risultato in quanto gli alloggi su cui si andrà ad intervenire sono all’incirca il 5% del totale di tutti gli alloggi dell’ente, senza tenere conto della percentuale dei comuni su cui si andrà ad intervenire che è circa il 20% di tutta la provincia, in cui risulta escluso il Subbappenino Dauno Settentrionale.
Questo piano può essere una misera boccata d’aria per il settore edilizio, il quale in quest’ultimo anno risulta soffocato pesantemente dalla crisi economica, ed in prospettiva si potrebbe andare a diminuire il tasso di disoccupazione locale, ma tutto ciò escludendo ancora una volta il comprensorio del Subbappenino Dauno Settentrionale.
 
Da Capitanata.it

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