Sostenere un bene di pubblico interesse? Al giorno d’oggi è solo una manovra di politico interesse. Ad insegnarlo è il
Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola (SEL).
All’indomani del nuovo aumento delle tariffe poste dall’Acquedotto Pugliese, si risvegliano i comitati che hanno combattuto contro gli aumenti del costo dell’acqua e contro le relative privatizzazioni, capeggiate da Vendola stesso che ha tradito dei principi in cui questi comitati credono. Un vero paradosso!
Non è la prima volta in cui
Vendola scambia fischi per fiaschi e imbroglia proprio tutti con vane promesse. Lui si difende in modo molto poetico dichiarando che “la complessità giuridica degli esiti del referendum sull’acqua, la sua difficile lettura, l’incertezza delle conseguenze finanziarie sugli enti di gestione corrono il rischio di mettere la sordina all’indicazione elettorale”. Ancora una volta si lava le mani da ogni responsabilità, attribuendo anche il fastidioso aumento al momento di crisi e delegando le responsabilità alla politica. In questo caso dovrebbe assumersi qualche responsabilità anche lui. Ma da carnefice si erige a vittima.
L’unica proposta concreta lanciata è aprire un tavolo di discussione con chi di competenza per potersi confrontare sulle decisioni da prendere, ma resteranno soltanto parole.
Intanto tutti i suoi sostenitori restano ad ascoltare il solito eccesso di demagogia vendoliana anche per questa volta; qualche sognante parola in prosa e tutti restino buoni a guardare i continui aumenti.
Tratto dal suo libro “C’è un’Italia migliore” si legge ancora una volta, una bella storia, ma nessuna proposta concreta per far fronte ai galoppanti aumenti, denunciando qualsiasi processo di privatizzazione come il male assoluto per un Paese. “Finora – si legge in un passo del suo tomo – i processi di privatizzazione dell’acqua, infatti, hanno prodotto solo un peggioramento di servizi e l’inevitabile innalzamento delle tariffe. Questo perché capitalismo e teorie derivanti, hanno clamorosamente fallito. I beni comuni non possono essere svincolati dal principio di gratuità dell’accesso e dell’uso di beni essenziali per la vita stessa dell’essere umano”. Dare la .......
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